Una leva strategica per affrontare l’emergenza e per la ripresa sostenibile del Paese. La premiazione delle PMI “welfare champion” da parte del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed i dati di Welfare Index 2020
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da Percorsi di Secondo Welfare e Welfare Index PMI – estratto
Le PMI con un welfare più maturo, nel contesto del Covid19, hanno avuto maggiore capacità di reagire all’emergenza e sono state punto di riferimento per la comunità.
Sanità, sicurezza, assistenza, formazione e conciliazione vita lavoro si confermano le aree di maggiore intervento.
Il welfare aziendale fa crescere l’impresa in termini di produttività e occupazione: il nuovo modello di analisi dell’impatto delle azioni di welfare sui bilanci di 3 mila PMI attesta che, negli ultimi due anni, le imprese più attive nel welfare registrano il maggiore aumento di produttività (+6% vs media +2,1%) e di occupazione (+11,5% vs media +7,5%).
La quinta edizione Welfare Index PMI amplia ulteriormente il quadro di analisi con oltre 6.500 interviste, triplicate in 5 anni, e allarga la partnership a tutte le 5 Confederazioni nazionali, con l’ingresso di Confcommercio. Il rapporto Welfare Index PMI si arricchisce delle analisi su Covid e impatti del welfare sui risultati di bilancio.
Lo scorso 22 settembre è stato presentato il Rapporto 2020 di Welfare Index PMI – iniziativa promossa da Generali Italia con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato e Confprofessioni.
Nel corso dell’evento il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le Politiche Sociali, Stanislao Di Piazza, hanno premiato 78 imprese “Welfare Champion”, che si sono cioè contraddistinte per il loro piano di welfare aziendale e i loro interventi nel campo della conciliazione vita-lavoro.
Si tratta di organizzazioni che hanno implementato dei piani di welfare particolarmente complessi, caratterizzati per numerosità e intensità delle iniziative, da un alto grado di coinvolgimento dei lavoratori o per un forte impegno economico e organizzativo.
Date le particolari circostanze, inoltre, quest’anno per il premio è stato tenuto conto anche dell’impegno che le imprese hanno mostrato nel fornire delle risposte all’emergenza Covid-19 per i loro collaboratori, le loro famiglie e le comunità in cui sono inserite: dai tamponi, ai test sierologici, alle iniziative aperte a tutto il territorio e di sostegno al sistema sanitario nazionale, fino alla realizzazione di progetti di formazione a distanza, integrazione al 100% del reddito dei dipendenti in cassa integrazione e nuove modalità di lavoro.
I vincitori sono stati selezionati in sei categorie: Industria, Agricoltura, Artigianato, Commercio e Servizi, Studi e Servizi Professionali e Terzo Settore.
Fatta tale premessa, i dati sui comportamenti delle PMI del nostro Paese sul piano del welfare e delle politiche di conciliazione appaiono molto interessanti.
Il rapporto si propone infatti di monitorare le iniziative delle imprese – di tutti i settori produttivi e tendenzialmente di tutte le classi dimensionali – suddividendole in dodici aree: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita-lavoro, sostegno economico, formazione, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità.